Dal 4 novembre 2016 al 15 ottobre 2017 il FAI – Fondo Ambiente Italiano presenta a Villa Panza a Varese la mostra “Robert Wilson for Villa Panza. Tales”.
Robert Wilson, artista di origini texane ed uno dei più grandi maestri della cultura visuale e performativa contemporanea, ha selezionato per il FAI un insieme di opere che dialogano con la collezione di Villa Panza ponendo un continuo confronto tra il mondo classico e il mondo contemporaneo. Nelle stanze della Villa si incontrano i Video Portraits, ritratti in alta definizione di personaggi delle arti e dello spettacolo ed esemplari del mondo animale, che uniscono la fissità dei ritratti pittorici ad una continua e lenta mutazione. “I Video Portraits sono come una finestra in una stanza – dice Robert Wilson – puoi guardare fuori e vedere un’immagine. Quando torni, magari un’ora dopo e guardi nuovamente fuori, l’immagine può forse essere leggermente cambiata, o per la luce o per il vento”.
All’interno del parco, Robert Wilson ha progettato un’installazione site specific realizzata da Novellocase, “A House for Giuseppe Panza”: un’architettura in stile American Shaker in legno di larice che fa da contrappunto allo stile grandioso della villa. Con i suoi 7,46 metri di lunghezza, 2,65 di larghezza e 5,30 di altezza, l’opera sarà parte della collezione permanente di Villa Panza.
L’interno della casa in legno, visibile attraverso le finestre ma inaccessibile ai visitatori, ospita una sorta di tableau vivant ispirato ad una fotografia del 2007 che ritrae Giuseppe Panza seduto ad un tavolo ed assorto nella lettura: una sedia dallo schienale molto alto, un tavolo in legno naturale e su di esso un grande libro aperto; sospeso su questo, il calco in resina di un avambraccio la cui mano è colta nell’atto di “fermarne” le pagine. Uno straordinario gioco di luci, di colore azzurro freddo, ricrea una dimensione sospesa ed atemporale, poetica, quasi si trattasse di un dipinto di Magritte;
A House for Giuseppe Panza è accompagnata dalla registrazione audio di alcuni versi di Rainer Maria Rilke, recitati dallo stesso Wilson e tratti dalle Lettere a un giovane poeta (1929), testo molto caro al collezionista milanese: attraverso quest’opera, Wilson mette in luce aspetti che lo accomunano allo spirito di Giuseppe Panza come l’amore per lo studio, la contemplazione e la ricerca del silenzio.